Patrizia Angiolina Belvedere
Nel buio inconsciamente cerchiamo la luce, ma quando la luce è troppo forte acceca. La sensazione che abbiamo rapportandoci, in diversi modi, alla luce, io la definisco spiritualità. Un cieco nell’immaginare il creato applica la propria spiritualità : tutto intorno esiste perché lui esiste. Lui è la luce che illumina le cose, lui è il senso di ogni cosa, lui è il motivo a per cui tutto esiste. L’adulto riesce a contemplare, a realizzare, a confrontarsi bene con gli altri, quando subentra uno scopo importante, come ad esempio la religione. L’adulto ha paura di sapersi “capace”. Ha paura di essere “l’artista nel mondo”. Per fare un acino d’uva tutto l’universo e il mondo intero hanno collaborato in quest’opera. Un acino d’uva è importante…. Questa è la mia arte il vudú o vudú vaudou ecc. ecc. Esorcizza la paura, abbraccia il coraggio quando esorta nei gesti quotidiani, nei rituali affettivi nelle spensieratezza, nelle finzioni e nelle ribellioni. Perché nessun motivo giustifica il male come pure nessun motivo giustifica il bene. Vogliamo la verità ma appartiene soltanto a noi si sopporta bene perché è leggerissima, si chiama emotivamente luce ed io modestamente cerco di comunicarla con la mia arte.